C'è contratto e contratto. E' necessario adeguare gli stipendi, ma con equità.

Comuni - Comunita' Di Valle
| 28 dicembre 2016

2-2016web   -     Fenalt Informa -  dicembre 2016

Quando sono sette anni che non viene rinnovato il contratto, va da sè che si cerca di avere quanto prima lo strumento per rimpinguare le retribuzioni  dei  lavoratori.  La scelta di questa fine d’anno,  per quanto riguarda il settore Autonomie locali e il settore Azienda  sanitaria, è stata quella di affrontare la questione con degli accordi economici stralcio, in cui si risolvesse il problema di adeguare gli stipendi e le progressioni economiche, riservando tutto  il resto, parte normativa  e parte indennitaria, ad un successivo accordo.

Questo perché da una parte c’è la fretta di dare  gli aumenti, usando le risorse stanziate per  il 2016  che  altrimenti rischiavano di andare in economia, mentre per  quel  che  riguarda le altre partite, si suppone che  sia  meglio  affrontarle con  un po’ più di tempo a disposizione per  risolvere  i tanti  problemi che  negli anni si sono evidenziati.

Autonomie locali: un bilancio favorevole  ed equo

E allora  come mai  la Fenalt  ha  apposto  la firma tecnica all’ipotesi  di accordo delle Autonomie locali e non all’ipotesi del comparto sanità?

Autonomie locali:

tutti sono stati  trattati con omogeneità e non sono stati  previsti  meccanismi o impegni a favore  di pochi. C’è ancora da lavorare sulla quarta fascia.

Nel comparto Autonomie locali siamo riusciti  ad  ottenere il 4%  di aumento sullo  stipendio e la fascia  economica a tutti gli aventi diritto, e cioè con l’eccezione dei neoassunti e di coloro che sono già  in quarta fascia. Quest’ultimo  punto, quello  della  quarta fascia, rappresenta il vero  problema di questo  accordo, ma  contiamo di trovare una  soluzione con  le risorse che  abbiamo  accantonato e delle  quali si discuterà in  febbraio.  Nel  complesso tutti sono stati  trattati con  omogeneità  e non  sono stati  previsti  meccanismi  o  impegni a  favore  di pochi.  La maggior parte delle  risorse, che  non stiamo qui a dire  se siano  state tante  o poche perché quelle  erano (e lo erano grazie   ad  una  azione   unitaria dei  sindacati e  anche alla manifestazione dei lavoratori  del 2015), sono finite equamente su tutte le buste paga.

Sul piano  normativo quel  che  ci è stato chiesto, e diciamolo pure, per certi versi imposto, è stato  di adeguare il nostro codice disciplinare  alle  norme  Madia, di  regolamentare le  uscite dagli edifici in orario  di lavoro  per le pause fuori ufficio, di modificare  il regolamento dell’anticipo del Tfr e anche di prevedere un futuro  meccanismo  odioso solo a sentirlo nominare  di valutazione dei lavoratori.

Diciamo   che   abbiamo  fatto   di tutto  per ammorbidire questi passaggi ed  in  particolare, per quanto riguarda quest’ultimo punto  della   valutazione,   siamo  riusciti praticamente a rinviare  l’argomento a future     concertazioni  e   futuri   accordi. Nel complesso quindi ci è sembrato uno stralcio  positivo. Infatti  l’assemblea dei lavoratori,  congiunta, ha dato  il via libera alla sottoscrizione definitiva.

Qualche osservazione, giusta, ci è giunta   solo   da   chi  appunto è già in quarta fascia, e come dicevamo     cercheremo di trovare  una  soluzione  almeno per  chi ha  un’anzianità  elevata, e  dal  personale del Corpo  forestale della PaT, in  quanto nel  testo sono stati omessi dei riferimenti  alle loro  progressioni economiche  e all’impianto della loro produttività  che  è  stato erroneamente (almeno per  chi  scrive)  cancellato.

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