ASSEMBLEA SU SMART WORKING IN PAT: 27 APRILE SU GOOGLE MEET

Pat
| 22 aprile 2021

Trento, 22 aprile 2021 - Il 20 aprile 2021, finalmente, è stato illustrato alle organizzazioni sindacali il testo proposto dalle amministrazioni per l’applicazione ai dipendenti pubblici del lavoro agile sul territorio Trentino. 
Lo smart working o meglio lavoro agile (da non confondere con il telelavoro), è una forma di lavoro che dovrebbe contemperare le esigenze personali e/familiari con quelle del lavoro. L’attività lavorativa in Smart working può essere svolta a giornata intera o a mezza giornata, al di fuori dei locali dell’ente, tramite l’utilizzo di tecnologie informatiche in remoto. Questo è almeno quanto prevede il CCPL 2016/2018.
Partiamo da un dato certo ed è che l’utilizzo forzato dello Smart Working a causa della pandemia ha dato ottimi risultati, per tutta una serie di parametri che vanno dalla riduzione dei tempi di pendolarismo, alla conciliazione vita familiare–lavoro, alla maggior flessibilità nell’orario di lavoro, alla riduzione delle spese, ad alleviare i  problemi di salute propri o dei familiari, alla riduzione del ricorso all’aspettativa e all’alternativa al part-time. 
Solo un 18% circa dei dipendenti ha dato parere negativo. Tranquillizziamo subito questi lavoratori dicendo loro che il lavoro a distanza è un’opportunità lavorativa che però non può essere imposta. È altrettanto vero che non si può considerare come un diritto e che ci sono categorie di lavoratori (operai, uscieri, vigili del fuoco, forestali, ecc) che data la natura del loro lavoro non possono accedere al lavoro agile.
Da una prima analisi il testo contiene delle cose positive ma anche delle criticità che devono essere riviste e risolte.
Queste di seguito in sintesi le proposte dell’amministrazione.
Sarà gestito per la provincia dai dirigenti e per gli altri Enti dai loro datori di lavoro che dovranno tener conto delle esigenze dei lavoratori, compatibilmente con le esigenze organizzative delle strutture di appartenenza. La percentuale dei lavoratori che devono essere in presenza in ogni momento non può essere inferiore al 50%. La flessibilità giornaliera dell’orario di lavoro (es. 7,30-19,00) avrà due fasce di presenza obbligatoria (es. 10,00-12,00 e 14,00-15,00). Il dipendente dovrà dimostrare la sua presenza presso l’abituale dimora e/o domicilio segnalando ogni tipo di interruzione e di ripresa al lavoro . Si prevede la possibilità di utilizzare il lavoro a distanza alternativamente in due o tre giorni alla settimana.
Nei prossimi incontri si parlerà anche di straordinario, permessi, assenze, mensa, recesso e forme di indennizzo forfettario per le spese che il dipendente dovrà sostenere per svolgere il lavoro a casa propria.
Entro 10 giorni i sindacati dovranno inviare le proprie osservazioni scritte e pertanto vi invitiamo a scriverci per suggerimenti e/o proposte. L'opinione dei la oratori è per noi determinante, ne va del loro futuro. Quello che non possiamo da subito accettare in questo documento è l’aver proposto di introdurre l’imposizione della flessibilità di orario di lavoro al venerdì pomeriggio e al sabato mattina, almeno per alcune categorie di lavoratori. Questa previsione non ha senso al momento e deve essere stralciata, così come non è proponibile il controllo del dipendente attraverso strumenti informatici.
La strada è tutta in salita ma siamo consapevoli che con uno sforzo da parte di tutti, Sindacati e Amministrazione, si possa arrivare ad un accordo che tenga conto delle esigenze dei lavoratori con quelle organizzative dei datori di lavoro.

Per fare il punto ne parleremo in 
Assemblea su Smart Working  
il 27 aprile alle ore 11 e fino alle 12.45
in meet al seguente link 
Partecipa con Google Meet
meet.google.com/ysm-nnmk-cdu

Ti aspettiamo all'assemblea!

Cordiali saluti.
Maurizio Valentinotti
 

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