STOP ALLO SMART WORKING: SINDACATI CONTRARI

Trento, 30 giugno 2021 - Stop allo smart working da lunedì 5 luglio per i dipendenti provinciali. Lo ha stabilito la Giunta Fugatti con una decisione che i sindacati della funzione pubblica hanno recepito come "l'ennesimo atto ostile". Il rientro in ufficio sarà per molti, ma non per tutti: potranno infatti continuare a lavorare da casa alcune categorie di dipendenti come quelli più fragili dal punto di vista sanitario, e per un massimo di 2 giorni a settimana anche i dipendenti che risiedono a oltre 30 km di distanza dall'ufficio e quelli che hanno figli con meno di 14 anni.
CGIL, CISL, UIL e Fenalt avevano chiesto di sospendere il provvedimento fino a fine estate. "I dipendenti non sono affatto contrari al rientro in sede - scrivono in un comunicato le quattro OO.SS. - anzi molti chiedono di poter rientrare in presenza, ma farlo adesso vuol dire mettere deliberatamente in seria difficoltà le famiglie". Per i sindacati quello di Fugatti e della Giunta è "un attacco continuo al lavoro pubblico che pure con questa manovra di assestamento distribuisce ingenti risorse per opere pubbliche, edilizia, incentivi alle imprese e in parte alla riorganizzazione sanitaria dovuta al covid". "È una scelta politica che penalizza un intero comparto - osservano i sindacati - settore fondamentale per garantire salute e sicurezza, cura, assistenza di anziani, fragili, persone in difficoltà e motore di sviluppo per i progetti del Piano nazionale di ripresa e di resilienza, per poter spendere ingenti risorse che arriveranno agli enti locali".